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27 giugno 2010 | |

Siamo creditori

Con Sandra Quintela, di Jubileo Sur Américas, nel decimo anniversario di questa rete

Resistere all’avanzata del capitale nei territori americano include collocare al centro dei dibattiti e
dell’elaborazione di alternative la grave emorragia del debito estero, insiste la rete Jubileo Sur che
recentemente ha svolto la sua assemblea regionale nella capitale nicaraguense.

Il conclave, realizzato nel compiere un decennio di lavoro di questa rete e coincidendo con il primo anniversario del Colpo di Stato in Honduras, ha discusso sulla stretta relazione che esiste tra le nuove condizioni di indebitamento imposte alla regione, l’avanzata dei trattati di libero commercio firmati o negoziati con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, e l’effetto nocivo accumulato dai debiti ecologici, sociali, storici, culturali e climatici.

Oltre a compromettersi a mantenere un’analisi permanente e una propaganda attiva sulle cause storiche dell’indebitamento endemico dei paesi del Sud come meccanismo di dominazione, l’Assemblea Regionale ha risolto di “continuare a rifiutare energicamente qualsiasi forma di supposto sollievo del debito, che implica nuovi indebitamenti, condizioni e compromessi sulla base dell’espropriazione delle nostre risorse naturali che iniziano i governi del Nord e le loro Istituzioni Finanziarie Internazionali”.

Allo stesso modo, come metodologia, questa rete di organizzazioni con la sua presenza in dieci paesi dell’America Latina e dei Caraibi, ratifica l’impulso alle auditorie partecipative dei debiti, celebrando quelle effettuate in Ecuador, Brasile e nel caso binazionale – paraguayano-brasiliano – nella megaimpresa di Itaipú.

In questo senso, la responsabile di Jubileo Sur Américas Sandra Quintela ha detto da Goiás a Radio Mundo Real, che il primo passo per comprendere il fenomeno è capire che il debito pubblico non si riduce a una situazione contabile, ma che rappresenta un meccanismo di dominazione. Che le società si riconoscano come creditrici è una parte essenziale del processo.

“Quelli che stanno pagando questo debito sono i lavoratori e le lavoratrici, perchè quando di taglia la spesa pubblica per pagare il debito, si effettuano tagli alle politiche di educazione, di sanità, di riforma agricola e molte altre cose”, dice Sandra.

Presenza in Honduras

Gli attivisti riuniti a Managua hanno anche ratificato il proprio rifiuto come illegittimo al governo di Porfirio Lobo in Honduras.

“Come Jubileo Sur/Américas, e in vista della commemorazione il 28 giugno del primo anno dal Colpo di Stato che l’imperialismo e le oligarchie hanno perpetuato al popolo honduregno, manifestiamo nuovamente il nostro rifiuto a questo atto di repressione e rottura del processo democratico, all’indebitamento illegittimo accumulato dalla dittatura, e il nostro appoggio incondizionale alla eroica resistenza del popolo honduregno e delle sue organizzazioni di massa nella lotta per recuperare il sacrosanto diritto alla libertà”, è scritto nella dichiarazione.

Viene rifiutata anche l’occupazione militare di Haití dopo il terremoto dello scorso gennaio, così come il mantenimento del blocco economico a Cuba per cinque decenni.
Sandra ha risaltato la presenza oggi in Honduras di una delegazione di Jubileo Sur guidata dall’argentina Nora Cortiñas, delle Madri di Plaza de Mayo, per costatare la situazione che si vive nel paese centroamericano e il compromesso con la resistenza.
“Stiamo appoggiando la lotta del popolo cubano contro l’embargo, una lotta che tanto ci ispira per continuare a combattere per il diritto a sognare e vivere con dignità”, segnala l’attivista brasiliana.

La crisi come rilettura

Allo stesso modo, nell’attuale situazione di crisi del capitalismo con epicentro in Europa, le organizzazioni membre di Jubileo Sur capiscono che l’analisi delle sue cause offre un contesto favorevole per ripensare a livello delle società le cause dell’indebitamento.

Scommettere nel “consolidare i legami di collaborazione, solidarietà e integrazione di tipo nuovo può potenziare l’indipendenza dai meccanismi storici di dominazione coloniale e di saccheggio”, segnala la dichiarazione.
Sandra Quintela segnala che da trent’anni il tema del debito pubblico non ha smesso di essere centrale in America Latina. Ma aggiunge che l’attuale contesto porta nuovi ingredienti al dibattito.

Tradutrice: Giorgia Scurato

(CC) 2010 Radio Monde Réel

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