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3 ottobre 2009 | Interviste | Caducando la impunidad | Diritti Umani
In Uruguay i grandi mezzi di comunicazione e i partiti di destra stanno “mettendo a tacere” la campagna per annullare la Legge di Prescrizione il prossimo 25 ottobre, quando verrà sottoposta a plebiscito questa iniziativa popolare insieme alle elezioni presidenziali e legislative.
Così si è espresso dialogando con Radio Mundo Real il sindicalista Luis Puig, referente della Coordinazione per l’Annullamento della Legge di Prescrizione, in occasione della presentazione del libro “Le parole che arrivarono”, che raccoglie testimonianze di figure della cultura uruguaiana contro l’impunità.
Nonostante il silenzio imposto al tentativo di derogare la Legge di Prescrizione della Pretesa Punitiva dello Stato – che ha permesso a coloro che violarono i diritti umani durante l’ultima dittatura, tra gli anni 1973 e 1985, di esimersi dalle proprie responsabilità - , Puig crede che la campagna sta generando un “movimento molto grande” in tutto il paese.
“La destra non propone dibattiti, c’è un silenzio preoccupante, è un’attitudine antidemocratica che combatteremo”, ha assicurato il sindacalista. La settimana scorsa la Tavola Rappresentativa dell’unica centrale operaia PIT-CNT ha deciso di dedicare tutti i suoi sforzi da adesso fino alle elezioni nazionali per annullare la Legge di Prescrizione, il che avverrà ottenendo la maggioranza semplice dei votanti attraverso la cartella rosa del “Sì”.
Fino ad ora solo il partito Frente Amplio, secondo i sondaggi favorito per ripetere il mandato, ha assunto il compromesso di aggiungere questa opzione nelle buste con le poprie liste, però dalla Coordinazione sperano di poter ampliare lo spettro tra i votanti dei partiti Nacional e Colorado, rappresentanti la destra nazionale.
“Ci sembra molto importante l’uscita pubblica di Juan Raúl Ferreira, che indica che nel Partido Nacional ci sono importanti settori che credono che l’annullamento sia un punto importante per il futuro. È essenziale che blancos, colorados e frentistas affrontino questo tema come un’attività democratica, e non dubitiamo che in Uruguay raggiungeremo questo obiettivo”, è stata l’opinione di Puig.
Il sindicalista si riferiva puntualmente all’opzione pubblica del figlio dello storico dirigente Wilson Ferreira Aldunate, perseguito dall’ultima dittatura e rappresentante dei settori più progressisti del Partido Nacional.
traduttrice: Giorgia Scurato
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