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29 maggio 2010 | Interviste | Enlazando Alternativas IV | Anti-neoliberalismo | Sovranità alimentare
La corporazione Monsanto e l’ambasciata degli Stati Uniti ad Haití hanno deciso di donare circa 475 tonnellate di sementi di mais transgenico ai piccoli agricoltori dell’isola caraibica, con la scusa di aiutare nella ricostruzione nazionale dopo il terremoto del 12 gennaio.
Questa decisione ha provocato l’ira dei contadini haitiani che stanno convocando una manifestazione nazionale di rifiuto il 5 giugno prossimo, in occasione della Giornata dell’Ambiente, come ha confermato a Radio Mundo Real l’attivista Iderle Brenus del Movimento Contadino di Papaya (MPP per la sua sigla in francese), un gruppo che fa parte della Vía Campesina.
La denuncia della polemica donazione è venuta alla luce attraverso un articolo scritto il 10 maggio dal religioso inglese Jean-Yves Urfié, il quale ha avvisato che con il “regalo mortale”delle sementi modificate geneticamente, la Monsanto ha offerto al governo haitiano i fertilizzanti e i pesticidi associati. “Il terremoto di Haití dello scorso 12 gennaio è stata u’opportunità fortunata di affari per qualcuno”, ha manifestato Urfié nella sua nota.
Da parte sua, Brenus ha ricordato che più del 65 per cento della popolazione haitiana dipende dalla campagna, anche se le autorità locali non hanno applicato politiche volte a migliorare la situazione dei piccoli produttori agricoli. “Loro lavorano per le multinazionali e contro il popolo haitiano”, ha sottolineato Brenus.
Ttradutrice: Giorgia Scurato
Foto: Radio Mundo Real
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